Minusvalenze e tassazione rendite finanziarie al 20%.
Furto ai trader - non deducibili il 37,5% delle perdite


MarketMovers.it 12/10/2011 08:10. Con la tassazione sulle rendite finanziarie portata dal 12,5 al 20%, il governo, ha deciso di mettere mano nelle tasche di chi, credendo e investendo nell'Italia e nelle sue imprese, ha subito delle perdite. Una vera mazzata quella presente nel decreto che aumenta l’aliquota sui capital gain che all’art.2 comma 28  stabilisce che le perdite accumulate si possono detrarre, ma nella misura del 62,5% delle perdite effettive.
Il calcolo deriva dal rapporto fra l’aliquota precedente del 12,5% e la nuova del 20%(12,5:20x100). A partire dal 2012, quindi, un investitore con 100mila euro di minusvalenze si troverebbe, nel caso compensi la perdita, a dover pagare il 20% sui 37.500€. Il risparmiatore si troverebbe quindi a dover pagare 7500€ di tasse per un guadagno di 0€. Chi avesse in portafoglio titoli in perdita dovrebbe pertanto valutare di tenerli fino al 2012 evitando dunque di contabilizzare la minus e non incorrere nel caso suddetto.

Riguardo al poco criticato forte aumento dal 12,5% al 20% della tassazione sui guadagni da compravendita di azioni, la nuova aliquota porta l’Italia a livelli vicini a quelli di Francia e Germania ma bisogna anche ricordare che in Austria, Belgio, Svizzera e Lussemburgo i fortunati piccoli investitori non pagano nessuna tassa sulle plusvalenze derivanti da compravendite azionarie.
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