Negli anni sessanta, un avvocato fece causa alla RAI perché considerava il canone un balzello illegittimo. Vinse la causa e la corte sentenziò l'illegittimità del pagamento del canone. La RAI, o meglio, l'URAR, l'ente incaricato della riscossione, si affrettò a far modificare il giustificativo del canone facendolo passare per "tassa sulla proprietà di apparecchi atti alla ricezione di programmi radiotelevisivi" e contemporaneamente la sentenza fu insabbiata.
Evitare di pagare il canone è possibile e anche l'aumento tende a giustificare la disdetta del pagamento. Il D.L. n° 1542 del 31/12/47 riporta infatti che se il canone subisce un aumento di tariffa, l'abbonato ha facoltà di disdire entro trenta giorni dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto di aumento, osservando le modalità prescritte dall'art. 10 del Regio Decreto Legge 21 febbraio 1938, n° 246.
Vediamo allora quali strade sono possibili per evitare di pagare questa tassa assurda
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Il termine utile per presentare la disdetta è il 31 dicembre dell'anno in corso.
- Modulo di disdetta: ADUC Disdetta Canone
- Garante PRIVACY per controlli fiscali su canone: GARANTE PRIVACY
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