Fallimento Italia, quante probabilità ci sono?


Sporadicamente ritorna in auge tra gli argomenti più cercati su internet la chiave "fallimento Italia" con le ricerche più disparate "Italia paese fallito 2019", "default Italia quando", "Italia rischio default", "default Italia sole 24 ore". La preoccupazione riguarda soprattutto gli investitori e i cittadini italiani, ma come è possibile stabilire numericamente la probabilità di fallimento dell'Italia? Esiste un indicatore in grado perlomeno di far capire se il rischio default Italia è esploso o è sotto controllo?

Certo che si.. si tratta dei Credit Default Swap, i prodotti finanziari utilizzati per coprirsi dal rischio, in questo caso il paese Italia. Il Credit Default Swap è infatti un'assicurazione sul fallimento e se il prezzo cresce, significa che sta crescendo la probabilità di default, sempre più investitori acquistano il CDS determinando un aumento del prezzo.


Verifica il prezzo del CDS Italia in tempo reale

Di seguito è possibile collegarsi alla risorsa esterna che permette di visualizzare graficamente e numericamente il prezzo del Credit Default Swap sull'Italia.

CDS Italia 5 anni
Benchmark Italia


L'Italia è un paese fallito?


L’economia non è una scienza esatta e certe cose esistono o meno solo in funzione di quello che decidono gli operatori di borsa. Se per esempio tutti gli investitori decidessero che l'Italia è un asset troppo rischioso e non sarebbero più disposti a comprare BOT e BTP, sancirebbero di fatto il default dell'Italia con un effetto domino a livello mondiale. Diciamolo chiaramente, far fallire un paese come l'Italia non conviene a nessuno. Siccome l'economia, diversamente dalla natura, è un ambito controllato dall'uomo e considerato che ci sono interessi troppo grandi in ballo è davvero difficile ipotizare un default dell'Italia. 

Allora perchè si sente parlare così spesso di un default dell'Italia?


Debito dell'Italia troppo alto

A luglio 2018 il debito pubblico italiano si è attestato a 2.341,7 miliardi di euro, rispetto ai circa 2.323 miliardi del mese precedente e ai 2.263 miliardi di fine 2017. La crescita in un mese è stata pari a 18,4 miliardi di euro. Quello registrato a luglio 2018 è il nuovo record storico per il debito Italiano.
Il debito italiano ammonta a circa 37mila euro per abitante, ciò significa che per ripagare il debito pubblico tutti gli italiani, compresi neonati, disoccupati e pensionati, dovrebbero sborsare tale cifra.

Pressione fiscale in Italia troppo alta

Le tasse che pesano di più sui portafogli dei cittadini italiani sono l’Irpef e l’Iva. Ogni italiano versa mediamente all’erario quasi 8.300 euro di tasse all’anno. Se alle tasse aggiungiamo anche i contributi previdenziali, il peso complessivo del fisco su ciascun italiano si aggira attorno ai 12.000 euro all’anno. Il segretario della CGIA di Mestre Renato Mason sottolinea:
In linea generale, in nessun altro Paese d’Europa viene richiesto uno sforzo fiscale come in Italia. La nostra giustizia civile è lentissima, la burocrazia ha raggiunto livelli ormai insopportabili, la Pubblica Amministrazione rimane la peggiore pagatrice d’Europa e il sistema logistico-infrastrutturale registra dei ritardi spaventosi: nonostante queste inefficienze, la richiesta del nostro fisco si colloca su livelli elevatissimi e, per tali ragioni, appare del tutto ingiustificata.
 L'Ufficio studi di Confcommercio asserisce che la pressione fiscale REALE (tasse dirette ed indirette) in Italia è la più alta al mondo.
Secondo Confcommercio l'Italia sarebbe in cima alla classifica, seguita da Danimarca (con il 48,6%), Francia (48,2%) e Svezia (48%). All’ultimo posto troviamo Australia (26,2%) e Messico (20,6%).

Governo Berlusconi era oggettivamente insostenibile


Se guardiamo agli ultimi governi che si sono susseguiti in Italia, scopriamo che quello Berlusconi è stato una mazzata per i conti pubblici, arrivando addirittura ad un deficit del 5,3%.



Conclusioni: quale futuro per l'Italia

Ribadiamo il concetto espresso inizialmente: nonostante i numerosi problemi che incutono un certo timore sul destino dell'Italia, non conviene a nessuno produrre un default che creerebbe un effetto domino devastante. Piuttosto, gli investitori esteri, potrebbero avvantaggiarsi di un indebolimento dell'economia italiana ed un aumento degli interessi sul debito, spolpando asset societari e immobiliari disponibili sul mercato a prezzi vantaggiosi.
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