L'Area B di Milano, introdotta dal sindaco sinistroide Beppe Sala con l'obiettivo dichiarato di ridurre l'inquinamento e migliorare la qualità dell'aria è sempre stata al centro di numerose polemiche. Molti cittadini ritengono che le modalità di gestione e le sanzioni applicate rappresentino una sorta di "truffa" ai danni degli automobilisti. Ma quali sono le principali criticità sollevate? In questo articolo vedremo i dettagli della grande truffa Area B che frutta al comune più di 20 milioni di euro ogni anno.

Multe seriali e mancanza di informazione 📄❗

Numerosi automobilisti hanno ricevuto decine, se non centinaia, di multe per aver attraversato i varchi dell'Area B con veicoli non conformi alle normative vigenti. Un caso emblematico è quello di un pensionato milanese che si è visto recapitare 300 sanzioni per un totale di 27.000 euro, dichiarando di non essere a conoscenza dei divieti in vigore.

Chi si trova ad attraversare per la prima volta l'Area B dovrebbe premunirsi di registrarsi al sito (serve SPID), registrare la propria targa e attivare la deroga automatica. Un procedimento farraginoso e che non ammette errori. In sostanza il Comune di Milano fa cassa sfruttando i malcapitati automobilisti, con un metodo a dir poco discutibile. Non c'è possibilità di intervenire e sanare la posizione a posteriori, nemmeno entro le 24 ore successive al passaggio dal varco, la multa scatta sempre in automatico (con grande gioia del comune). 

Questi episodi sollevano interrogativi sulla chiarezza delle informazioni fornite dal Comune riguardo alle restrizioni e alle modalità di accesso all'Area B. Molti cittadini lamentano una comunicazione insufficiente e poco trasparente.

Regole complesse e sanzioni elevate ⚠️💸

Le normative che regolano l'accesso all'Area B sono spesso intricate e di difficile comprensione. Ad esempio, dal 1° ottobre 2023, è stato introdotto l'obbligo di registrare ogni singolo ingresso nell'Area B attraverso una procedura online. Questa nuova disposizione ha colto di sorpresa molti automobilisti, portando a un aumento delle sanzioni comminate. Successivamente è nuovamente stato cambiata la modalità che prevede di attivare manualmente il controllo della deroga. Vabè che Milan l'è un gran Milan, ma se tutti i comuni d'Italia facessero così, ogni automobilista dovrebbe essere iscritto a Nmila siti di ZTL e rimanere sempre aggiornato sui cambiamenti. 

Il caso Move-In: una soluzione o un'ulteriore complicazione? 🛠️🔄

Il sistema Move-In è stato proposto come alternativa per i proprietari di veicoli inquinanti, consentendo un numero limitato di chilometri all'interno dell'Area B tracciati tramite GPS. Tuttavia, molti utenti hanno segnalato difficoltà nell'utilizzo del sistema, ulteriori costi (50€ solo per installazione e canone del primo anno) ed un sistema di tracciamento poco intelligente, che conteggia anche i chilometri percorsi al di fuori degli orari in cui dovrebbe essere attiva la ZTL di area B. 

Conclusioni: tutela dell'ambiente o penalizzazione dei cittadini? 🌍🤔

Sebbene l'obiettivo dichiarato dell'Area B sia la riduzione dell'inquinamento atmosferico, le modalità di implementazione e gestione sollevano dubbi sulla reale efficacia del provvedimento e sulla sua equità nei confronti dei cittadini. Il comune di Milano incassa per la sola Area B, più di 20 milioni di euro di sanzioni ogni anno. È fondamentale che le istituzioni forniscano informazioni chiare e adottino misure proporzionate, evitando di trasformare iniziative ambientali in strumenti percepiti come vessatori dalla popolazione.