Il mondo dell’intrattenimento e quello della tecnologia, nell’ultimo ventennio, hanno camminato sugli stessi binari. Si sono influenzati a vicenda, per meglio dire: l’intrattenimento ha fornito spunti alla tecnologia, a sua volta ricambiato dalla tecnologia che ne ha migliorato le performance e innalzato gli standard. Il tutto tenuto insieme dal filo sottile della gamification. Così si spiega bene il filo sottile che lega queste due categorie. Gamification è termine che viene dal gioco, ma sarebbe svuotato senza l’apparato di tecnologie alle sue spalle. Questo permette oggi di guardare delle serie tv sulle varie piattaforme online ed arrivare addirittura a scegliere come debba andare la storia. Cosa già nota ai videogiocatori, dal momento che le principali pubblicazioni di giochi, nell’ultimo decennio, hanno utilizzato ampiamente questa tecnica. Il tutto per rendere i giochi più immersivi, esperienze nell’esperienze. Realtà virtuali ed aumentate, in ogni senso.
Proprio realtà virtuale e realtà aumentata sono due delle novità che negli
ultimi tempi stanno rivoluzionando il modo di fare e di vivere
l’intrattenimento. A queste due componenti si aggiunge l’Intelligenza
Artificiale, per ora ancora in fase sperimentale per larga parte ma sempre più
cruciale nello sviluppo di titoli e nell’elaborazione degli stessi. Miracoli
della tecnologia che si traducono in miracoli economici: l’industria del gioco
oggi in Italia è tra le più ricche e tra quelle che meno hanno risentito dei
freni della pandemia prima, della guerra poi. Tutto grazie ad internet, che
garantisce portabilità ed accessibilità illimitate e che quindi non è toccato
né dalle emergenze sanitarie, né dalle emergenze umanitarie. Un deus ex machina
che ha lanciato l’industria. Risultato? Il mercato dei giochi in Italia supera i 2,2 miliardi di euro. Sempre in aumento dal 2019.
Console ma anche altre tipologie di giochi hanno contribuito a questa sorta di
miracolo economico: scommesse virtuali e casinò online fanno oggi parte a pieno
regime dell’universo ludico in Italia. Gioco online, in una sola parola. Che,
dati alla mano, porta con sé oltre 49 miliardi di raccolta e più di 4 milioni
di conti aperti dal 2020. Alle spalle di questo successo non c’è la sola
tecnologia. Il marketing fa la sua parte: per questo gli operatori di gioco
hanno messo in campo strategie come i bonus senza
deposito, utili
per la fidelizzazione della clientela.
Il tutto corredato da una “nuova faccia” che ha acquisito il gioco: non più
canale diabolico e alienante ma mezzo di comunicazione, prima ancora che di
divertimento. Utile per fare community. Social in una sola parola, e di moda
proprio come i social network stessi.
Una rivoluzione silenziosa che ha creato un autentico tormentone: oggi
l’intrattenimento passa tutto da qui.
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