Oltre alle decine di telecamere sparse in tante città d'Italia sono sempre in agguato anche gli "sceriffi" della polizia locale. Rispettare le regole è una cosa sacrosanta, sia ben chiaro, ma tutte queste telecamere e controlli su infrazioni anche modeste sembrano davvero studiati per battere cassa.
Una delle multe più famose e temute è quella per parcheggio in divieto di sosta.

Quanto si paga per la multa divieto di sosta?


La multa per chi parcheggia in divieto di sosta è di 41€, ma ancora maggiore è la sanzione per chi parcheggia su marciapiedi o piste ciclabili dove arriviamo a 84 €. 
Come tutti ormai sanno, da maggio 2013 è entrata in vigore la legge che permette di “scontare” le multe del 30% se pagate entro 5 giorni dalla notifica. Ciò significa che nel caso del divieto di sosta la multa passa da 41 € a 28,70 € e per la sosta vietata su marciapiedi o piste ciclabili passa da 84 € a 58,80 €.


Multa divieto di sosta, si perdono punti dalla patente?


La multa per divieto di sosta in genere non comporta decurtazione dei punti della patente, nei casi peggiori però si registra la perdita di 2 punti.
Sono previsti 2 punti nel caso in cui la sosta sia stata effettuata su piste ciclabili o sul marciapiede, ostacolando quindi la marcia di pedoni e ciclisti. La decurtazione dei punti patente avviene inoltre quando il parcheggio in divieto di sosta è stato effettuato sulle strisce gialle, cioè quelle riservate alla fermate dei bus, dei taxi, alla sosta dei disabili o ai mezzi di soccorso. La decurtazione dei punti patente è applicabile anche se si parcheggia in divieto di sosta su raccordi, in curva, scivoli… In questo contesto l’agente sanziona l’automobilista applicando l’articolo 158 del Codice della strada.

Ricorso per multa in divieto di sosta, non conviene




Come per ogni multa è possibile fare ricorso per la sanzione di divieto di sosta al prefetto o al giudice di pace. Bisogna però valutare l'effettiva convenienza di un ricorso, considerato che il prezzo scontato del 30%  della sanzione ammonta a 28,7€. Tra spese legali e invio raccomandata si supera facilmente il predetto importo senza la certezza di vedere cancellata la multa. Stesso discorso nel caso in cui il soggetto decidesse di redigere di suo pugno il ricorso. I costi da sostenere paiono ingiustificati rispetto alla sanzione, quindi in questo caso conviene pagare con mutismo e rassegnazione.