Fiscal Compact cosa significa per l'Italia


Il Patto di bilancio europeo conosciuto anche come fiscal compact, letteralmente "patto finanziario", è un accordo approvato da 25 dei 27 stati membri dell'Unione con trattato internazionale il 2 marzo 2012.  Il patto contiene una serie di regole, chiamate regole d'oro, che sono vincolanti nell'UE per il principio dell'equilibrio di bilancio.

I principali punti del fiscal compact sono:

  • l’inserimento del pareggio di bilancio di ciascuno Stato (in Italia è stato inserito nella Costituzione con una modifica all’articolo 81 approvata nell’aprile del 2012).
  • il vincolo dello 0,5 di deficit “strutturale” – quindi non legato a emergenze – rispetto al PIL 
  • l’obbligo di mantenere al massimo al 3 per cento il rapporto tra deficit e PIL, già previsto da Maastricht;
  •  per i paesi con un rapporto tra debito e PIL superiore al 60 per cento l’obbligo di ridurre il rapporto di almeno 1/20esimo all’anno, per raggiungere quel rapporto considerato “sano” del 60 per cento. In Italia il debito pubblico ha sforato i 2000 miliardi di euro, intorno al 134 per cento del PIL. Per i paesi che sono appena rientrati sotto la soglia del 3 per cento nel rapporto tra deficit e PIL, come l’Italia, i controlli su questo vincolo inizieranno nel 2016.

 Le conseguenze per l'Italia viste da Grillo


Nel blog di Beppe Grillo si legge che questo trattato intergovernativo dal punto di vista economico prevede disposizioni che avranno conseguenze notevoli per l'Italia che non solo non l'aiuteranno a uscire dalla crisi economica in cui versa ormai da anni, ma che l’impoveriranno ulteriormente.
Secondo Grillo rientrare al di sotto del 60% nell'arco di vent’anni comporterebbe per l’Italia un ulteriore aggravio di circa 50 miliardi di Euro all'anno, i quali potrebbero aumentare se, come avvenuto in questi anni, le ottimistiche previsioni di crescita del PIL non dovessero avverarsi. Serviranno nuovi pesanti tagli allo stato sociale e soprattutto svendite di quanto rimane di pubblico dopo decenni di privatizzazioni.

 

Un'altra visione del Fiscal compact 

 

Secondo gli esperti il Fiscal Compact non imporrebbe nessun taglio della spesa pubblica né obbliga l’Italia a fare tagli anche solo vicini ai 50 miliardi all’anno. Per ridurre il rapporto si possono percorrere 2 strade: alzare il denominatore cioè aumentare il PIL, oppure pagare il debito.
Nella seconda ipotesi, riducendo il debito pubblico il numeratore del rapporto con il PIL si abbasserebbe, rendendo necessario abbassare la cifra da tagliare ogni anno per ridurre il rapporto.
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