Nuova Zelanda, tassi al 3%


Continua l’andamento sostanzialmente laterale per il dollaro americano durante quella che si è rivelata essere una giornata abbastanza volatile ma priva di direzionalità importanti e ben sfruttabili dal punto di vista operativo. Le borse americane continuano a darci soddisfazioni dal punto di vista delle interpretazioni date e quelle europee, dopo aver tentato delle estensioni in mattinata per poi passare a correggere non sono state da meno.

RBNZ: continuano i rialzi


La Reserve Bank of New Zealand ieri sera, come da ampie attese, è andata a ritoccare nuovamente il costo del denaro portandolo dal 2.75% al 3%, nell’ottica di continuare quel ciclo di rialzi intrapreso lo scorso mese al fine di moderare le pressioni che si stanno vivendo sul mercato immobiliare e di ancorare le aspettative di inflazione (attualmente intorno all1.5%) di medio periodo ad un valore intorno al target rappresentato dal 2%, in un contesto dove l’attività economica domestica sta continuando ad espandersi in maniera buona, con un tasso di crescita del GDP pari a 3.5% su base annuale.
La reazione del mercato, che avrebbe potuto non verificarsi in quanto le attese risultavano ben ancorate e sono state pienamente rispettate è però avvenuta. Il dollaro neozelandese è infatti andato a salire contro il dollaro americano, tornando sopra quota 0.8600 senza però andare ad approfondire oltre i massimi precedenti di 0.8650, una reazione in linea con le aspettative e che non è risultata esagerata proprio perché il mercato stava in qualche modo già prezzando la decisione.


Pochi spunti di riflessione


Se ci concentriamo su altri lidi abbiamo avuto una pausa sul fronte del dollaro australiano (dopo la pubblicazione dell’inflazione inferiore rispetto alle attese), che non è andato a seguire il kiwi nella sua lieve salita, mentre sul fronte sterlina la pubblicazione delle minute della Bank of England, che hanno mostrato ancora una volta l’unanimità nella decisione di non ritoccare il costo del denaro ed il quantitative easing, non ha portato a reazioni eccessive del mercato con il pound che ha continuato la strada correttiva intrapresa sul dollaro americano già dalle prime ore del mattino. I dati PMI europei (manifatturiero e dei servizi, rispettivamente rilasciati a 53.3 e 53.1 contro attese di 53.0 e 52.5) hanno portato l’euro a salire lievemente nei confronti del biglietto verde, senza tuttavia riuscire a superare quelle che avevamo indicato come resistenze, per poi tornare a scendere e mantenersi all’interno del range principale che stiamo seguendo in questi giorni, tra 1.3775 e 1.3850. A parte l’IFO tedesco in pubblicazione in mattinata e gli ordini dei beni durevoli americani oggi non avremo pubblicazioni importanti, potremo dunque concentrarci sui singoli strumenti senza cercare correlazioni particolari. Passiamo ora all’analisi dei livelli tecnici per la giornata.

QUADRO TECNICO


EurUsd: euro ancora combattuto e all’interno del range principale rappresentato da 1.3775 e 1.3850. Fino a quando non supereremo uno di questi due livelli il mercato potrebbe mantenersi all’interno della congestione, fornendo spunti operativi poco chiari. Anche un grafico a 4 ore non aiuta nell’interpretazione della price action, preferiamo dunque seguire le evoluzioni dei prezzi sul nostro forum di analisi per cercare di interpretare al meglio la price action intraday, con uno sguardo particolare all’area compresa tra 1.3790 e 1.3805 come potenziale zona su cui valutare degli ingressi long in limit, tenendo conto che superamenti a ribasso degli importanti supporti passanti per 1.3775 potrebbero lasciare spazio a discese verso 40.

UsdJpy
: i livelli visti in queste giornate su UsdJpy sono risultati buoni e continuano ad essere, a nostro avviso, di attualità. Continuiamo dunque a seguire potenziali tentativi di estensioni rialziste che se dovessero superare area 102 ¾ potrebbero condurre le quotazioni verso 103 figura ed eventualmente 103.15, con l’area rappresentata da 102.15 che potrebbe dare linfa al movimenti ribassisti se superata grazie alla presa di ordini sia di stop che di ingresso short, che potrebbero portare ad accelerazioni verso la zona rappresentata da 101.85.

EurJpy: la sporca divergenza ribassista ipotizzata ieri su un time frame a 4 ore ha avuto la meglio su tutti gli altri suggerimenti tecnici potenziali, con l’area ipotizzata in 142.30/40 per valutare degli ingressi long che non è stata raggiunta né superata. Continuiamo a curare la lateralità del cross, con l’area rappresentate da 141.20 per valutare eventuali ingressi long, con stop sotto i minimi ed eventuali reverse oltre la figura ovvero 141.75 per ipotizzare dei tentativi di rottura verso quella che risulta essere l’area di resistenza principale passante proprio per 142.30/40. Non ottimo R/R su questo cambio.

GbpUsd: Dopo una bella correzione che comunque non abbiamo lavorato a ribasso per i motivi visti sempre all’interno delle nostra analisi dal vivo dei mercati il cable sta correggendo, questa volta a rialzo, mantenendosi sotto le medie orarie che hanno incrociato a ribasso, all’interno di una figura che potrebbe risultare di continuazione del movimento potenzialmente ribassista di breve cominciato ieri (anche se non è stato violato il livello di 1.6745 che risulterebbe importante al fine di assistere a discese più convinte e che rappresenterebbe un primo target in caso di tenuta delle resistenza statiche e dinamiche passanti sotto 1.6800. Ritorni sopra 1.6815 si rendono a nostro avviso necessari per considerare la possibilità di ripartenze verso i massimi.

AudUsd: raggiunto il primo trigger visto ieri per considerare eventuali ingressi short. Continuiamo a considerare l’area passante tra 0.9300 e 0.9315 come zona in cui eventualmente mediare una potenziale posizione corta dato il posizionamento della media a 21 oraria e dei punti statici precedenti, con l’idea che ritorni sopra 0.9330 potrebbero portare ad accelerazioni rialziste inizialmente verso 50 ed in estensione, in caso di superamento del primo livello, di 75 e primi target in caso di tenuta delle resistenze posti sui minimi di ieri ed in estensione 0.9250.

Articolo redatto da Matteo Paganini
Chief Analyst DailyFX
Forex Capital Markets FXCM
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