Le borse americane continuano a salire


Con il ritorno della liquidità sui mercati abbiamo assistito a quello che ieri davamo come scenario probabilisticamente più realizzabile, ovvero nuovi massimi di breve periodo sulle borse americane, che sono stati raggiunti in scia dei massimi relativi colpiti dalle europee, che questa mattina potrebbero tentare delle estensioni, prima di pensare ad eventuali prese di profitto.

Il dollaro: nessuna correlazione


Dal punto di vista di correlazioni esistenti tra mercato valutario e di borsa non abbiamo assistito a nessun movimento particolare del dollaro americano durante la giornata di ieri.
Non si sono infatti formati movimenti ribassisti sul biglietto verde a finanziare gli acquisti di attività legate al rischio (supportate dall’impegno di liquidità in gran parte presente nei portafogli di investimento, ancora orientati come spiegato ieri su orizzonti temporali di breve periodo) e quindi possiamo non attenderci ricoperture importanti tramite acquisti di dollaro nel momento in cui dovessimo assistere a prese di profitto sui listini, situazione che potrebbe ritardarsi nel tempo.


Il dollaro australiano


Se diamo uno sguardo ai grafici per comprendere cosa sia accaduto questa notte, non possiamo non notare i movimenti ribassisti avvenuti sul versante australiano, dove la pubblicazione di un’inflazione al 2.9%, inferiore alle attese, seppur superiore alla rilevazione precedente (rispettivamente 3.2% e 2.7%) ha portato a vendite importanti, che stanno continuando anche durante queste prime ore del mattino. Pur trattandosi di un dato relativo all’inflazione, l’osservata speciale dagli analisti e dagli investitori di tutto il mondo dopo i pericoli di deflazione nell’area euro e dopo l’elezione ad osservata speciale da parte della Fed (prima di andare a decidere di cambiare eventualmente la politica monetaria), la reazione del mercato ci fa capire come gli investitori siano concentrati sul fronte australiano non soltanto dal punto di vista di occupazione e pressione sui prezzi, ma anche per quanto riguarda altri dati macro, dato che l’economia australiana è ancora considerata come fisiologicamente sana, se messa a confronto con il resto del mondo. Stiamo dunque attenti a qualsiasi pubblicazione macro, potrebbe essere foriera di parecchia volatilità.


I dati di oggi


Attenzione alla pubblicazione delle minute della Bank of England alle ore 10.30, che seguono la decisione sui tassi e QE di due settimane fa, dopo che il tasso di disoccupazione anglosassone è sceso sotto la soglia curata dall’istituto centrale al fine di poter apportare modifiche alla propria politica monetaria. Verranno pubblicati anche i dati sui PMI manifatturiero e dei servizi dell’area euro alle ore 10.00 e questa sera raccomandiamo molta attenzione a chi lavora sul dollaro neozelandese e sul dollaro australiano in quanto è possibile che la banca centrale della Nuova Zelanda vada a rialzare ulteriormente il costo del denaro, portando i tassi di riferimento al 3.00%.



QUADRO TECNICO


EurUsd: buona tenuta delle resistenze studiate ieri con il raggiungimento dll’area rappresentata dai minimi precedenti, prima della ripartenza che questa mattina sta cercando di spingere le quotazioni verso 1.3840. Tecnicamente non siamo di fronte a nessuna situazione tecnica interessante, possiamo soltanto ragionare sui livelli di resistenza e di supporto che vengono restituiti da 1.3845/50 e da 1.3810, livello quest’ultimo che può essere curato per pensare ad eventuali acquisti in limit tenendo conto che ritorni sotto 1.3805 potrebbero riportare verso i più importanti punti rappresentati da area 1,37 ¾. Superamenti delle resistenze potrebbero portare tentativi di ripresa di quota verso 1.3850/65.

UsdJpy: buona tenuta dei supporti con ripartenze dei prezzi che hanno raggiunto i massimi precedenti e che si stanno mantenendo ora in laterale. Possibile seguire eventuali tentativi di avvicinamenti ai massimi che se dovessero coincidere con uno stocastico orario lontano dalla zona di ipercomprato potrebbero suggerire dei potenziali tentativi di estensioni rialziste che se dovessero superare area 102 ¾ potrebbero condurre le quotazioni verso 103 figura ed eventualmente 103.15. Ritorni sotto la media a 100 oraria, considerando i punti statici precedenti visti ieri, potrebbero farci considerare dei giri di mercato a ribasso, soltanto però in caso di superamento di area 102.15, che potrebbe dare linfa al movimento andando a colpire ordini sia di stop che di ingresso short, che potrebbero portare ad accelerazioni verso la zona rappresentata da 101.85.

EurJpy: tenuta dell’area di trigger considerata ieri per valutare lievi estensioni verso 141 figura che ha evitato ingressi short. Siamo ora di fronte ad una situazione tecnica confusa dove potrebbero formarsi divergenze ribassiste su time frame a 4 ore, i qulali evidenziano però anche degli scenari potenzialmente rialzisti grazie al posizionamento delle medie. In casi come questo è il caso di seguire i cambi principali per comprendere come operare. In caso di approfondimenti rialzisti sul fronte eurodollaro e dollaro yen è possibile valutare eventuali ingressi long, sopra area 142.30/40 (102.80*1.3855).

GbpUsd: ottima tenuta delle medie orarie e dei supporti individuati in area 1.6770, con il raggiungimento di area 1.6820 ed estensioni fino a 40. Qui ci siamo fermati sui massimi precedenti ed il mercato sta tentando delle correzioni che, fino a quando dovessero mantenersi sopra area 1.6800 potrebbero lasciare spazio a considerazioni long, con aree di obiettivo rappresentate da 1.6840 che se raggiunto potrebbero lasciare spazio a tentativi di rottura verso area 1.6865/1.6900 (tutta quest’area potrebbe essere attrattiva per i prezzi). Ritorni sotto area 1.6865 potrebbero far considerare dei giri di mercato di breve, che potrebbero divenire importanti soltanto se superati i livelli gravitanti attorno a 1.6745. Non considereremo dunque dei reverse in caso di abbattimento dei supporti passanti per 1.6800.

AudUsd: medie orarie che hanno incrociato a rialzo ma retest di queste avvenuti soltanto in tarda serata, prima degli importanti dati. La nostra operatività è rimasta dunque ferma, evitando di prendere posizioni e considerando il dato di questa notte è andata bene. Ora attendiamo eventuali storni rialzisti tra 0.9300 e 0.9315 per valutare eventuali ingressi short, stando attenti ai dati di questa notte sul neozelandese che potrebbero portare a risalite dell’australiano da valutare sopra le resistenze.


Articolo redatto da
Chief Analyst DailyFX
Forex Capital Markets FXCM
Matteo Paganini
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