Aspettando la volatilità


Giornata abbastanza volatile sul fronte euro e di borsa, con movimenti bidirezionali non in grado di rompere livelli tecnici di attenzione multiday se non sul fronte australiano, dove il dollaro è riuscito, tra ieri e questa notte, a rompere i massimi relativi e a far segnare dei nuovi messimi per il 2014.

Nessuno spunto macro


Le giornate come queste necessitano di ragionamenti squisitamente tecnici e non legati a nessun’altra sfera di riflessione.

Arriviamo infatti dalla prima riunione del FOMC con a capo la nuova Chair Yellen, che, malgrado lo scivolone comunicativo sui tassi di interesse (ricorderete come abbia indicato in 6 mesi il tempo che potrebbe trascorrere dopo la fine del QE prima di procedere con un rialzo di tassi), non ha fatto grossi danni sui mercati, che sembrano aver ridimensionato qualsiasi aspettativa a riguardo (d’altra parte, mancherebbe nella migliore delle ipotesi ancora un anno) e non sono stati pubblicati dati di importanza cruciale nel valutare soprattutto le situazioni del mercato del lavoro e dell’inflazione americana, quello su cui ci si concentrerà maggiormente nei mesi a venire. Sul fronte europeo abbiamo avuto un IFO a 110.7 contro attese di 110.9, il che ha portato a tentativi di vendita sull’euro, che hanno approfondito durante il primo pomeriggio per poi fermarsi sopra i supporti statici e ripartire di una figura, sfiorando quota 1.3850 ed un tasso di inflazione pario a 1.7% su base annuale in Inghilterra (sia core che puro), in linea con le attese e dunque non foriero di alta volatilità. Lo yen è rimasto in laterale con riduzioni di volatilità riscontrabili soprattutto contro il dollaro americano, mentre, come accennato, il dollaro australiano è riuscito a toccare i livelli di massimo del 2014, riuscendo a performare meglio del cugino neozelandese, nonostante il rialzo di tassi avvenuto la scorsa riunione della RBNZ (se si sovrappongono due grafici orari, si può notare come dopo la discesa del 19 marzo il recupero dell’aussie è stato più convinto ed ha portato su nuovi massimi. Terminiamo questo breve outlook con le borse prima di passare a vedere i livelli tecnici di attenzione per oggi notando come tutto sommato i tentativi di approfondimenti ribassisti, avvenuti soprattutto sul fronte americano, non sono riusciti ad andare a buon fine e sono stati rimangiati grazie a buon i flussi di acquisto di breve, che confermano la nostra view di potenziali continuazioni dei rialzi di brevissimo.


QUADRO TECNICO


EurUsd: l’area di 1.3810 ha tenuto inizialmente in mattinata per poi lasciare spazio a reverse delle posizioni che hanno raggiunto entrambi i target ipotizzati, per poi ripartire verso 1.3850. Ci troviamo ora in una situazione di congestione che non va a rivelare nessuna potenziale operatività se seguiamo il nostro metodo. L’idea di seguire comunque l’area passante tra 1.3800 e 1.3810 come supporto per pensare a ripartenze di euro verso 1.3850 ed eventualmente 1.3885, tenendo conto che ritorni sotto 1.3785 (primo target di ieri) potrebbero portare ad estensioni verso i minimi non ci sembra malvagia.

UsdJpy: nessuna operatività su UsdJpy ieri dato che non sono stati raggiunti i livelli di trigger ipotizzati. Siamo di fronte ad una forte restrizione di volatilità, con i prezzi in un fazzoletto di 20 punti di mercato. L’idea è quella di seguire i confini ultimi di questa congestione, passanti per area 101.90 e 102.60 per pensare ad eventuali rotture a rialzo o ribasso con proiezioni pari all’altezza della congestione stessa.

EurJpy: buona l’idea di acquistare sui supporti statici con il mercato che è rimasto in laterale e che non offre nessuno spunto diverso da quanto visto ieri. Continuiamo perciò a seguire la lateralità con l’idea di ragionare anche su eventuali rotture a rialzo o a ribasso della congestione, che potrebbero essere guidate dal papà UsdJpy.

GbpUsd: ci troviamo ancora all’interno della potenziale area di vendita ragionata ieri mattina su un time frame a 4 ore, con i prezzi che hanno cominciato la discesa, pur con poca volatilità. L’idea rimane che un eventuale ritorno sopra 1.6565 potrebbe essere propedeutico ad accelerazioni fino a 66 figura, mentre un approfondimento sotto 1.67 ¾ (primo target) potrebbe riproporre i minimi relativi ed in caso di stocastico lontano dall’ipervenduto potremmo anche considerare eventuali approfondimenti oltre di essi.

AudUsd: ancora massimi per il dollaro australiano, che ieri sui primi supporti considerati a 0.9120 ha fornito ottime possibilità di acquisto che hanno portato al raggiungimento dei massimi precedenti e ad estensioni oltre di essi. La prossima area di resistenza significativa passa per 0.92 ¾ (da seguire attentamente la possibilità della formazione di una doppia divergenza ribassista su un time frame daily) e non è da escludere che eventuali approfondimenti oltre 0.9225 possano portare al suo raggiungimento. L’idea di seguire un eventuale ritorno sulla media a 21 oraria, coincidente con i massimi statici precedenti, può far considerare nuovi acquisti in limit, tenendo conto che un ritorno sotto area 0.9145 potrebbe portare a tentativi di approfondimenti verso area 0.9120.


Articolo redatto da Matteo Paganini
Chief Analyst DailyFX
Forex Capital Markets FXCM
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