Pochi Market Movers in agenda


Nessuna novità sul fronte macro, euro che ha tentato delle ripartenze e borse che hanno provato delle correzioni. Questo il quadro generale che accompagna l’apertura della giornata odierna.

Dati europei ed inglesi


Dopo la pubblicazione dei dati sul PMI manifatturiero e dei servizi dell’area euro di ieri, che hanno fatto registrare rispettivamente valori pari a 53 (esattamente pari alle attese) e 52.4 (lievemente inferiore al 52.6 atteso) oggi avremo la pubblicazione dell’IFO tedesco (ore 10.00), che potrebbe rappresentare un buon market mover, soprattutto se il dato dovesse discostarsi dalle aspettative. Ieri abbiamo assistito a timide reazioni sul valutario, con l’euro in lieve calo e a reazioni più marcate sulle borse, che hanno tentato degli approfondimenti ribassisti, proseguiti anche durante il pomeriggio.
Oltre all’IFO avremo la pubblicazione del CPI inglese (inflazione) che prevede una release su base mensile allo 0.5% ed annuale all’1.6% che dovrebbe, a nostro parere, essere guardata attentamente in quanto tutti gli ultimi dati che hanno dipinto lo stato di salute dell’economia inglese sono risultati dei forti market mover. Un’ultima nota sui movimenti visti ieri sul tardo pomeriggio su cable ed euro: stop colpiti a New York per importi non particolarmente grossi ma sopra i livelli di 1.3810 e 1.6510, che devono essere dunque guardati con attenzione.

QUADRO TECNICO


EurUsd: mercato molto confuso dopo la presa di stop di ieri. L’area di 1.3810, per quanto visto, potrebbe rappresentare un supporto da seguire sul quale pensare ad acquisti di euro, con l’idea che una ripartenza oltre 1.3855 potrebbe portare a tentativi di approfondimento oltre i massimi di ieri e con 1.3885 come livello sul quale valutare eventuali estensioni oltre 1.3900. Un ritorno sotto 1.3810 potrebbe riportare verso 1.3785, area che se superata potrebbe rappresentare un trigger verso 1.3750/60.

UsdJpy: lateralità oraria sul cambio che, visto il posizionamento dello stocastico lontano dall’ipervenduto e con i prezzi vicini ai supporti, potrebbe suggerire degli approfondimenti ribassisti verso i più importanti supporti di 101.90. Dovessimo avvicinarci a questa zona con uno stocastico ancora lontano dall’ipervenduto potremmo considerare la possibilità di assistere a rotture ribassiste con target potenziali in area 101.65. Un ritorno sopra 102.40 potrebbe girare lo scenario e accompagnare le quotazioni verso i massimi.

EurJpy: lateralità sul cambio, sul quale si può sfruttare l’idea di vendere sulle resistenze statiche ed acquistare sui supporti della stessa natura, considerando la possibilità di stop e reverse oltre questi confini per valutare potenziali estensioni pari all’altezza della congestione creatasi.

GbpUsd: stop colpiti anche sul cable pur se in misura minore rispetto all’euro che ha visto i flussi maggiori in grado di portare il dollaro a scendere anche contro la sterlina. Siamo sotto una media a 21 a 4 ore che insieme ai massimi di ieri potrebbe rappresentare un0area di resistenza sulla quale pensare a vendite di sterlina, con l’idea che ritorni sopra 1.6565 potrebbero essere propedeutici ad accelerazioni fino a 66 figura.

AudUsd: massimi del 2014 per il dollaro australiano, che tra 0.91000 e 0.9120 potrebbe trovare i supporti di breve sui quali pensare a potenziali acquisti do aussie, con l’idea che dei rotorni sotto area 0.9080 potrebbero condurre a tentativi di test di 0.9050, area dove passa la media a 100 a 4 ore.



Articolo redatto da Matteo Paganini
Chief Analyst DailyFX
Forex Capital Markets FXCM
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