Debito o deficit: comprendere le differenze


Debito e deficit sono i due termini più utilizzati in macroeconomia, e le loro connotazioni ispirano le decisioni di manager e legislatori che, in qualche modo, ci toccano tutti. Ma possiamo esser sicuri del fatto che, come ogni anno nel congresso statunitense vengono eletti dei candidati che non conoscono la differenza, anche nel Parlamento italiano non tutti sanno distinguere i due termini. Vediamo cosa sono, dunque, il debito ed il deficit, e cosa distingue l’uno dall’altro.

Una distinzione con una differenza


Sebbene i due termini inizino con la medesima sillaba, ed abbiano dei significati similari, le parole non hanno la medesima etimologia. Debito deriva dal latino debitum, ed indica il dover denaro a qualcuno; deficit, invece, è un termine latino che indica carenza. Già questo dovrebbe dare un suggerimento su quale sia la differenza fra i due termini: il debito è il dover restituire del denaro, il deficit invece sono fondi già versati. Parliamo intanto del debito, l’argomento più ampio da discutere, con i dati degli Stati Uniti.

Il debito federale americano è di 18,3 trilioni di dollari, mentre il deficit di 1 trilione, e non sarà mai il contrario. Il primo è un conteggio che si ottiene sommando gli anni, mentre il secondo è una grandezza calcolata su un certo periodo. Se il debito federale aumentasse domani di 100 miliardi di dollari, si avrebbe un totale di 18,4 trilioni di dollari, e tale rimarrà fino al prossimo aumento o diminuzione. Con il deficit, invece, si guarda ad un intervallo definito, e si parlerà di “deficit federale relativo ad un trimestre”, ma dire “debito pubblico per il terzo trimestre” non ha senso. Il debito è misurato in un periodo di tempo, mentre il deficit si misura per un periodo di tempo.

In ambito di bilancio, diremmo che il debito sta al deficit come il bilancio sta al conto economico.

Debito buono e debito cattivo


Il debito potrebbe essere la cosa più ignobile che ci sia, ma non è indice di una economia debole: è importante comprendere che il debito – denaro dovuto – è per definizione negativo, e non potrà essere mai positivo. Finchè una nazione necessita di finanziare qualsiasi cosa sia costoso, che si tratti degli stipendi dei militari o di una nuova autostrada, quella nazione avrà bisogno di un debito di qualche genere.

Il debito di una nazione è denaro preso in prestito, come ad esempio una obbligazione da ripagare ad una scadenza che, normalmente, è fissata. A seconda di quando si ha la scadenza potranno, dunque, essere emessi BOT, CCT, CTZ, o BTP. Potrà apparire paradossale, ma spendere in genere incrementa il debito di un governo. Ed un buon numero di economisti, sicuramente, argomenteranno dicendo che anche il denaro in circolazione incrementa il denaro, quando non è controbilanciato da dei beni che facciano da garanzia.

Eccedenze, col segno negativo


Per quanto riguarda il deficit, questo è valore negativo del surplus. Prendete ad esempio gli incassi di una nazione (o di una regione, o di una azienda, o di una casa), e sottraete ad esso le spese: fatto. Ovviamente, con una azienda si parla di perdita (o profitto, qualora il valore sia positivo) . Target, ad esempio, è stata l’azienda statunitense con il peggior comportamento dell’anno: essa, infatti, ha speso 1,6 miliardi di dollari in più rispetto a quanto ha guadagnato durante l’anno. Ma un’azienda ha obiettivi differenti rispetto ad uno stato sovrano: per il secondo, avere degli incassi è relativamente facile. Basta che usi la forza, incrementando le tasse. E teoricamente può esser facile per gli introiti superare le spese, creando così un surplus. Ma se il governo indiscriminatamente alza le tasse alle stelle, si avrà presto una rivolta. Al contrario con i clienti di un’azienda che, piuttosto, possono andare a comprare altrove.

Tutto è relativo: il caso degli USA

Gli Stati Uniti sono la nazione con il più grande deficit nel mondo. Kuwait e Brunei, al contrario, sono le nazioni con il più grande surplus del mondo, ma se la migrazione netta dai due stati agli USA è un indicatore, allora gli USA continuano ad essere uno dei posti più desiderabili in cui vivere. E se vi chiedete come possa avvenire, ci sono cose ben più importanti che avere maggiori introiti che spese. Alcuni potrebbero obiettare che entrambi i valori dovrebbero essere il più bassi possibili, e se ciò deve indicare che il secondo sia leggermente più grande del primo, così sia. Ma, parlando degli Stati Uniti, la loro economia è molto grande (ha un peso del 22% rispetto al totale del mondo, nonostante vi risieda solo il 4% della popolazione mondiale) e quindi il suo deficit, nonostante sia il più grande della Terra in termini assoluti, è pienamente nella media parlando in termini relativi: è classificato proprio al 108° posto, su 215 nazioni che hanno riferito il loro deficit.

Parliamo ora del debito nazionale: ancora grazie alle dimensioni ed alla robustezza dell’economia nazionale, gli USA diventano ancora una volta quasi nella norma, se guardiamo i numeri. Gli Stati Uniti sono al 39° posto per debito nel mondo, se rapportato al PIL, con un bel 71%. La Grecia ha ben il doppio del debito, ed il Giappone addirittura il triplo.

Conclusioni


Anche il deficit può essere innocuo o benigno, perlomeno a livello nazionale. Anche quando è comparato ad una eccedenza. Il debito è inevitabile, se consideriamo che una economia non può funzionare se non con creditori e debitori, ed il peso di ognuno non deve per forza avere a che fare con l’altro, ma ha molto a che fare con le dimensioni dell’economia sottostante. Il debito, però, si ha con l’accumularsi di anni ripetuti di deficit.
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