La Grecia si ribella: PORCA TROIKA !


ENNESIMA PROVOCAZIONE CHE GETTA NEL PANICO IL MERCATO.

La grecia se ne esce con una nuova idea, dopo quella del referendum di qualche anno fa che gettò nel panico i mercati. Il listino di Atene crolla del 6,25% e il rendimento dei decennali balza ai massimi da 15 mesi per il timore che il Governo voglia uscire prima del previsto dalla tutela della Troika in vista di possibili elezioni anticipate. Sale il surplus di bilancio ma gli osservatori temono il voto a inizio 2015.  

L'uscita dalla Troika

Il tentativo dell'esecutivo di accelerare l'uscita del paese dal piano di assistenza della Troika, prevista a fine 2015 sarebbe una manovra politica del leader Antonis Samara in vista del forte rischio di caduta del governo in occasione dell'elezione del presidente della Repubblica prevista a febbraio. Ma i mercati temono che una Grecia senza salvagente di Bce, Fmi e Ue finisca per essere di nuovo travolta dalla crisi, soffocando i segnali di ripresa degli ultimi mesi.  La sinistra radicale di Syriza, in testa in tutti i sondaggi, ha lanciato il suo piano economico che prevede la restituzione della tredicesima agli statali, l'addio ai provvedimenti imposti dalla Troika e l'aumento dello stipendio minimo assieme a un ampio piano di investimenti pubblici. Samaras ha risposto promettendo tagli alle tasse e l'uscita anticipata dalla tendina ad ossigeno degli aiuti internazionali.

La paura sulle borse 

Come ai vecchi tempi Atene torna a fare paura ed i timori sull’economia scatenano fenomeni di panic selling. Piazza Affari va sempre più giù e, affossata dal comparto bancario, scende ai minimi da settembre 2013.
La Grecia non ne vuole più sapere di scadenze, impegni da sottoscrivere e indebitamenti. A costo di cosa poi? Già a settembre scorso il presidente Samaras aveva espresso la volontà di uscire dal piano di salvataggio europeo anticipatamente, non più nella primavera del 2016 quando sarà conclusa l’erogazione dei 240 miliardi di euro, ma alla fine del 2014. La Grecia infatti è pronta a rinunciare ai finanziamenti europei e a tornare sui mercati obbligazionari, dove spera di ottenere tassi di interesse più bassi, visto l’aumento di liquidità in circolazione. Stando agli ultimi cali dei titoli di stato la Grecia farà meglio a tornare con i piedi per terra.
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