Il crollo hashrate del bitcoin rivela un grande pericolo


Negli ultimi giorni è tornato in auge il bitcoin con perdite di valore a doppia cifra percentuale. Questa volta la motivazione è riconducibile ad un pericoloso crollo dell'hashrate.

L'hash rate di una criptovaluta indica la capacità di calcolo che la rete collegata alla cripto riesce a compiere in un secondo. Questo valore può identificare anche il livello di competizione fra i miner nell'aggiudicarsi le ricompense offerte sulla generazione di nuovi blocchi.
Un hashrate basso indica che ci sono meno miners a disposizione per eseguire le transazioni che quindi sono più costose e molto più lente. D'altro canto la presenza di troppi miners può far crollare il costo delle transazioni portando molti alla decisione di lasciar perdere e quindi chiudere l'attività di mining.

Il prezzo delle criptovalute è in qualche modo sensibile all'hashrate perchè indica il livello di potenza della cripto stessa.

Dove controllare l'hashrate bitcoin?

Di seguito puoi controllare l'hashrate del bitcoin aggiornato:

hashrate qui

Speculazione con l'hashrate

Le criptovalute sono sempre state dipinte come emblema di libertà, monete decentralizzate, a basso costo, veloci ed anonime. L'hashrate fa tornare tutti con i piedi per terra.  

Chi controlla importanti percentuali dell'attività di mining con ingenti risorse economiche per la gestione di datacenter giganteschi ha il potere di scollegare dalla rete il proprio pool di mining con pesanti ripercussioni sul prezzo di una cripto. 


Lo dimostra quanto successo con il bitcoin che ha perso più del 10% a fronte di un calo temporaneo del 40% dell'hashrate

Interrogativi per il futuro del Bitcoin


I gruppi privati che tengono in piedi il sistema di mining possono effettuare manovre speculative semplicemente accendendo/spegnendo le loro macchine. Vendere cripto quando l'hashrate è alto, farlo crollare, ri-comprare e così via. Questo perché la rete di miners è fatta si da una moltitudine di piccoli utenti, piccole società, ma ci sono grandi gruppi che da soli detengono percentuali a doppia cifra dell'intera rete. E se succede questo qualcosa nella natura della cripto stessa si rompe, perché il grande minatore acquisisce un potere paragonabile quasi a quello di una banca centrale.

I principi tanto proclamati per il mondo cripto di libertà e decentralizzazione rischiano di essere soltanto degli ideali ipocriti, piegati ancora una volta da chi ha in mano il potere economico per governare i datacenter più grandi del mondo.

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