Le leggi in vigore non permettono un facile rimpatrio degli immigrati che sono tutelati a livelli probabilmente eccessivi. Quello che ne consegue è una chiara derisione delle istituzioni italiane ed europee, sbeffeggiate da soggetti che non hanno nulla da perdere e che recriminano diritti. Quando un clandestino viene fermato non ci sono strumenti validi per arrestarlo e mandarlo nel paese di provenienza.

Quello che ne consegue sono centinaia di soggetti senza nulla da perdere che vagano per l'Italia. E cosa fa un soggetto che non ha una casa e un lavoro e niente da perdere? Le probabilità che si metta a delinquere sono molto, molto alte.

Fermo di un immigrato: ecco cosa succede realmente

Vediamo allora cosa succede quando i carabinieri, la Polizia, la GDF, la municipale fermano quello che sembra essere un clandestino, succede questo:

1) Gli chiedono i documenti.
2) L'immigrato dice che non li ha.
3) Gli chiedono le generalità.
4) Lui fornisce le generalità vere o finte che siano.
5) Gli operanti contattato la centrale operativa per chiedere verifica tramite database SDI-AFIS.
6) La centrale comunica il riscontro circa l'esistenza di una schedatura precedente nonché circa l' esistenza di qualche titolo giustificativo della permanenza del soggetto sul territorio italiano.
7) In caso di esito negativo, viene accompagnato in caserma/commissariato per l'identificazione e la foto-segnalazione. Se soggetto già fotosegnalato in precedenza, dal riscontro forgratico/dattiloscopico è possibile risalire al CUI di prima identificazione e quindi verificare se le generalità fornite originariamente ed in sede di controllo corrispondano o meno.
8.) Viene contattato il PM di turno ed il clandestino viene denunciato a piede libero per violazione dell' art. 10 bis del Testo Unico dell' immigrazione. Allo stesso, viene notificato un invito a comparire in Questura, viene poi emesso un decreto di espulsione che resta, nel 99,9% dei casi, ineseguito (mancano i soldi per eseguirlo).
9) Lo stato nomina un difensore d'ufficio all'immigrato.
10) Parte il processo dopo un anno/due dall'avvenuta identificazione. Nel frattempo, il clandestino è può girare liberamente per l' Italia.
11) Il processo dura almeno 2-3 udienze il che vuol dire, talvolta, anche un anno.
12) Al processo l'imputato non c'è mai.
13) Il Giudice lo condanna, di solito all'ammenda di 4.000€. Ammenda che il condannato non pagherà mai nella sua vita.
14) L' avvocato chiede allo stato di essere pagato per i servigi resi: altre 2.000 € circa. Se l'imputato non comprende bene l' italiano bisogna nominare anche un CTU e sono altri € 800,00 circa.
15) Il Cancelliere deve notificare il decreto di liquidazione all'imputato presso il domicilio eletto o dichiarato.
16) Presso il domicilio eletto o dichiarato l' imputato non si trova, non c'è mai.
17) Il Cancelliere, disturba il locale ufficio anagrafe per chiedere un certificato anagrafico aggiornato.
18) L'ufficio anagrafe dice che lì non ci abita nessuno.
19) In caso di omessa elezione/dichiarazione di domicilio il Cancelliere chiede al giudice di emettere ordine di rintraccio sul territorio nazionale.
20) Si mobilitano le forze dell'ordine per la ricerca del soggetto: carabinieri/ polizia.
21) Dopo qualche mese gli operanti inviano al cancelliere un verbale di vane ricerche.
22) Il Giudice dichiara irreperibile il tizio ancora a piede libero ed il cancelliere notifica il decreto presso il difensore d'ufficio che ancora attende di essere pagato in assenza di esecutività del decreto di liquidazione spese
23) La Cancelleria avvia il recupero crediti nei confronti dell' imputato: i crediti non verranno mai recuperati.
24) Il Clandestino è ancora in Italia.