Obbligazioni Cassa Depositi e Prestiti, convengono davvero?

Se i rendimenti delle obbligazioni sono bassi, la via dei risparmiatori non è facile, ma la situazione può essere interessante per chi necessita di capitale per finanziare i propri investimenti. Cassa Depositi e Prestiti ha infatti lanciato delle obbligazioni nel 2015 destinata agli investitori, per finanziare le opere di sviluppo nazionali, e la prima raccolta si è tenuta dal 9 al 27 marzo.

I prodotti collocati avevano una durata di 7 anni, con un taglio minimo acquistabile di 1.000 euro e cedola variabile, con tasso fisso dell’1,75% per i primi due anni e variabile (basato sull’Euribor a 3 mesi, addizionato ad uno spread dello 0,5%) per  successivi 5 anni. I tassi, ovviamente sono lordi, e le obbligazioni, dotate di rating BBB+, staccano cedola ogni tre mesi. E, come per i titoli di Stato italiani, la tassazione è agevolata al 12,5%.

Al momento non si trovano obbligazioni in emissioni dalle caratteristiche simili destinate ai piccoli investitori, ma possiamo capire se questo investimento è o meno interessante. Nel momento in cui l’obbligazione viene emessa, alla pari, il rendimento per i primi due anni può essere approssimato all’1,75% fisso, paragonabile al rendimento di BTP con scadenza 2017 (che, però, si attesta fra lo 0,144% e lo 0,178%).

Dal terzo anno, invece, il rendimento diventa variabile: confrontato con obbligazioni con pari rating e scadenza, si trovano solo obbligazioni corporate con rendimenti che oscillano tra i 58 e i 71 punti base, al prezzo di acquistare obbligazioni tendenzialmente più rischiose. Al momento le obbligazioni non offrono opportunità interessanti ma se si hanno già azioni in portafoglio allora acquistare questa obbligazione ha un senso, con rendimenti che non sono certo da ignorare. Inoltre, la tassazione agevolata del titolo lo rende ulteriormente appetibile, in quanto si va a versare solo il 12,5% di ritenute fiscali allo Stato italiano.