IL GOVERNO RENZI PROPONE UNA LEGGE PER TASSARE I VERSAMENTI DI CONTANTI SOPRA I 200€. LA NOTIZIA SI DIFFONDE SU INTERNET E IL WEB INSORGE.

Con il via libera annunciato dal premier Matteo Renzi ai decreti attuativi della delega sul fisco internazionale arrivano strumenti per incoraggiare la tracciabilità dei pagamenti. Il governo sarebbe pronto a dichiarare la guerra al contante con l’introduzione di un’imposta di bollo proporzionale ai versamenti giornalieri superiori ai 200 euro.
Questa manovra non dovrebbe dispiacere alle banche che potranno così vedere crescere i loro profitti sulle operazioni di accredito elettronico e allo stesso tempo vedrebbero ridursi i costi di gestione del contante che includono addetti alla sicurezza e trasporto valori. Il primo tassello dovrebbe essere quello di rendere obbligatorio dal 2017 per commercianti, artigiani e professionisti la memorizzazione e la trasmissione telematica al fisco di tutti i corrispettivi giornalieri per dire addio allo scontrino di carta. L’obbligo riguarderà anche la grande distribuzione e tutti i soggetti che oggi sono sul mercato con i distributori automatici.

Tassa ai versamenti sopra i 200€

Per esempio, il professionista che depositerà sul proprio conto corrente il denaro derivante dalle vendite del giorno oltre la soglia di 200 euro, sarà tassato dallo Stato. Una misura che, insieme all'introduzione degli scontrini e ricevute digitali e alla fatturazione elettronica tra privati, mira a garantire la massima tracciabilità dei pagamenti e a favorire l'addio definitivo al contante.

Incentivi all'uso del bancomat


Si tratta fra l’altro di un incentivo all’uso del bancomat e delle carte di credito: dissuadere gli italiani dall’utilizzare il contante non è impresa facile per l'italia, ultima in Europa per pagamenti online, bancomat, bonifici.
Dal provvedimento, che dovrebbe arrivare come annunciato dallo stesso presidente del Consiglio Matteo Renzi con i decreti attuativi della delega su fisco internazionale e cooperative compliance, riceveranno un aiuto anche le banche: da un lato costerà di meno la gestione del denaro contante (oggi a circa 5 miliardi), dall’altro cresceranno gli utili sulle operazioni di accredito elettronico.


Il web insorge


I commenti sul web sono ovviamente tutt'altro che positivi su una manovra impopolare come questa.