La discesa delle borse
Dopo aver toccato nuovi massimi in seguito al rilascio dei dati sul mercato del lavoro americano, gli indici di borsa d’oltre oceano hanno preso l’ascensore, andando a far segnare dei ribassi importanti. Si dice infatti, a ragion veduta, che si sale con le scale e si scende con l’ascensore, dunque quando assistiamo ad aumenti di volatilità è lecito attenderseli verso il basso, dato il cattivo risk reward fornito dalla valutazione di eventuali posizionamenti long sui massimi storici.
E’ infatti molto più conveniente attendere eventuali storni o addirittura mettersi corti vicino ai massimi (con valutazione di stop sopra di essi e di eventuali reverse per cercare di catturare piccole fiammate (come quelle viste venerdì), piuttosto che tentare degli ingressi puri su rotture rialziste che sono avvenute sul nostro benchmark di riferimento (S&P500), il che ha reso possibile quello che a nostro parere può essere considerato un tentativo di partenza di un movimento ribassista più importante, ma che potrebbe altresì incontrare degli ostacoli ad eventuali ridimensionamenti dei prezzi. Ci troviamo di fronte ad una situazione che non valutiamo come di risk off se guardiamo il comportamento del dollaro americano, che è andato a perdere terreno nei confronti di euro, sterlina, dollaro australiano e soprattutto yen giapponese, non ricoprendo il ruolo di valuta rifugio, un porto sicuro e soprattutto liquido su cui contare nei momenti di panico o di vendite strutturali, in quanto in qualsiasi momento sarà possibile vendere i dollari acquistati ad una controparte di mercato per veicolare nuovamente i flussi di capitale su rendimenti più interessanti, situazione non replicabile a cuor leggero su yen e franchi, ancora piuttosto alti nei confronti, rispettivamente, di dollaro ed euro. Diventerà cruciale l’area passante per 1,815.00 e 1,830.00 (da valutare su time frame giornalieri) per cercare di comprendere se il movimento che noi consideriamo allo stato dell’arte attuale ancora una presa di profitto possa tramutarsi in qualcosa su cui valutare delle short in rottura o meno, dato che, anche se si dovesse continuare il tapering (cosa probabile dopo venerdì), rimarrebbero comunque 45 miliardi di liquidità iniettata nel sistema, vicini, ma in un certo senso ancora lontani da quei 25/35 miliardi di acquisti ancora in essere, che nel tempo abbiamo stimato per poter cominciare ad assistere alla creazione di condizioni strutturali per considerare dei ridimensionamenti importanti dei prezzi. |
La giornata di oggi
Abbiamo cominciato durante la notte con la BoJ che ha mantenuto invariati sia tassi che il piano di quantitative/qualitative easing, andando a confermare il ritmo di 60/70 trilioni di yen di aumento annuale della base monetaria, oltre agli acquisti di asset che continueranno secondo i piani. Occorre prestare attenzione, per chiunque lavori sulla sterlina inglese, ai dati in pubblicazione sulla produzione industriale e manifatturiera per il mese di febbraio, attese rispettivamente a 0.3% e 2.2% ed a 0.3% e 3.1%, su base mensile ed annuale, in quanto potenzialmente foriere di alta volatilità vista la reattività del pound a qualsiasi tipo di pubblicazione macro.
QUADRO TECNICO
EurUsd: sul fronte tecnico l’euro si trova in fase di congestione tra 1.3735 e 1.3750 e potremmo assistere alla rottura di questo range per attenderci rotture pari all’altezza della congestione. Le medie orarie stanno per incrociare a rialzo mentre quelle a 4 ore rimangono ben impostate a ribasso, il che a nostro parere dovrebbe farci propendere per la valutazione di eventuali frenate dei prezzi nel momento in cui dovessimo assistere a rotture di breve rialziste, sulle quali eventualmente cominciare a valutare posizionamenti short di euro, tenendo conto che un superamento a rialzo dell’area passante per 1.3785 potrebbe essere propedeutico per la valutazione di eventuali ripartenze verso 1.3810/20, che potrebbe comunque rappresentare una buona resistenza. In caso di tenuta delle resistenze è possibile valutare eventuali ripartenze per target che potrebbero coincidere con 1.3730, figura e 1.36 ¾ (questi ultimi due validi anche in caso di rottura diretta ribassista).
UsdJpy: mercato ben al di sotto della media a 21 oraria e su punti statici di supporto ben individuabili su un grafico a 4 ore. In caso di superamento di essi (da non escludere per valutare tentativi di estensione in area 102.40/50), è possibile valutare un’eventuale formazione di divergenza rialzista che si potrebbe sfruttare operativamente nel momento in cui dovesse verificarsi su in time frame a 4 ore. Ogni ritorno sulle resistenze statiche/dinamiche (punti e media a 21) su un time frame orario – le prime passano per 103.05/10, estendibili fino ad area 20 – potrebbero rappresentare delle buone occasioni per valutare acquisti di yen giapponese, con l’idea che se dovessimo assistere a ritorni oltre 103.30 il mercato potrebbe tentare ripartenze più consistenti verso 103.50.
EurJpy: mercato sotto l’area di media a 21 oraria, che insieme ai punti passanti per 141.60 potrebbe rappresentare una zona dove eventualmente poter valutare vendite di moneta unica europea, con l’idea che tra qui e 141.85 i prezzi potrebbero comunque frenare e che soltanto un superamento a rialzo di quest’ultima area potrebbe lasciare spazio a tentativi di ripartenza verso 142.25, scudo da seguire per valutare ripartenze importanti per oltre 142.50/75. In caso di tenuta delle resistenze il mercato potrebbe muoversi verso 141.50 e 141.20, mentre in caso di rottura diretta verso il basso, da valutare secondo il nostro parere non prima di area 141.20, è possibile che si assista a tentativi di partenza verso area 140 ¾.
GbpUsd: grafico a 4 ore per lo meno confuso per il cable, con l’orario poco più chiaro, dato lo strappo a rialzo visto ieri. Le medie orarie risultano incrociate a rialzo, ma l’aumento di volatilità cui abbiamo assistito ieri non risulta a nostro avviso sufficiente per valutare questa zona come di supporto, se non che per quest’area passa anche una zona statica precedente che potrebbe intervenire e frenare la sporca divergenza ribassista formatasi tra prezzi e stocastico. Se non dovessimo scendere sotto area 1.6590 il mercato potrebbe tentare delle ripartenze verso i massimi, anche se il R/R non sarebbe il massimo, mentre in caso di rottura ribassista di area 1.6580 è possibile valutare ritorni verso i minimi.
AudUsd: australiano vicino ai massimi sul dollaro, il che potrebbe far valutare la possibilità di vendite di breve per ritorni verso 0.9275, da effettuare però con valutazione di stop e reverse abbastanza vicini e subito sopra i massimi. Un 4 ore infatti sembra ben impostato a rialzo (nostro scenario preferito), il che ci fa pensare che in caso di superamento rialzista di area 0.93 ¼ il mercato potrebbe tentare approfondimenti verso 0.93 ½ ed in estensione 0.9380.
Ger30 (Dax): ripartenza per il Dax che dopo il tonfo di ieri sta cercando di recuperare le resistenze. L’area passante tra 9,550 e 9,600 potrebbe rappresentare un buon ostacolo sul quale pensare di vendere nuovamente l’indice con l’idea che se dovessimo tornare sopra area 9,615 potrebbe essere il caso di seguire la pseudo-divergenza formatasi su un orario tra prezzi e stocastico fino al suo esaurimento.
XauUsd (Oro): tenuta di area 1,295 (media oraria a 100 e punti statici precedenti) che ha fatto tornare i prezzi sui massimi relativi. Possibile assistere a tentativi di estensione verso area 1,315.00/20.00 dove potremmo valutare eventuali frenate per pensare a posizionamenti short se dovessimo ravvisare segnali di rallentamento sull’oscillatore, con potenziali target verso 1,307.00/08.00 e l’idea che superamenti delle ultime resistenze potrebbero lasciare spazio a tentativi verso 1,325.00, dove eventualmente cominciare a valutare una potenziale divergenza ribassista a 4 ore.
Articolo redatto da Matteo Paganini
Chief Analyst DailyFX
Forex Capital Markets FXCM
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