BCE: taglio o stimoli?
Così intitolavamo il paragrafo di ieri dedicato alla BCE, con l’idea che di fronte ad un nulla di fatto il mercato avrebbe potuto acquistare ancora la moneta unica europea a causa del fatto che essa risulta ancora in grado di attirare flussi di capitali importanti data la sua natura di valuta avversa alle svalutazioni.La reazione iniziale, subito dopo la decisione di non tagliare i tassi è stata di salita dell’euro, che si è avvicinato a quello che ieri abbiamo stimato come un livello di stop sulle posizioni corte prese al mattino intorno a 1.3620 (parliamo di 1.3635), per poi assistere a tentativi di vendita (ben lavorati durante il Trade The News sulla press conference) quando il mercato ha ricevuto la comunicazione ufficiale che nulla di nuovo è stato messo sul tavolo, discese che si sono interrotte prima dei supporti principali passanti per 1.3540, con i prezzi che gradualmente sono tornati verso i livelli pre-conferenza. Nessun cambiamento dunque ed euro che rimane sostanzialmente forte sul dollaro americano, che questo pomeriggio potrebbe andare a muoversi all’unisono contro le major sulla pubblicazione dei dati americani.
NFP e tapering: oggi la prova del nove
Questo pomeriggio verranno rilasciati i dati sul tasso di disoccupazione e sulla creazione di nuovi posti di lavoro in America. 197.000 unità le attese degli operatori (contro un 203k precedente che sarà rivisto per decretare il dato finale) ed un 7% di disoccupazione, stabile rispetto al mese scorso. Nel caso in cui questi dati dovessero sorprendere in positivo, l’dea che durante il prossimo meeting della Federal Reserve la decisione di ridurre ulteriormente gli acquisti di titoli di stato e di MBS potrebbe considerare degli importi più consistenti rispetto ai 10 miliardi decisi in dicembre (durante il meeting del 17 e del 18). Se questo dovesse accadere, gli scenari di reazione potrebbero essere molteplici, in quanto la liquidità immessa nel sistema sarebbe inferiore a quella attuale (il che potrebbe portare a vendite di borse), ma sarebbe ancora sufficiente a produrre tentativi di convogliamento di flussi sui mercati finanziari, tali per cui i listini potrebbero rimanere ancora sostenuti. Per quanto riguarda le reazioni possibili sui dati di oggi, ci muoviamo a livello di aspettative doppie, se così le possiamo definire. |
QUADRO TECNICO
EurUsd: buono il quadro di vendita sulle resistenze ed il raggiungimento di 1.3550, passante prima di 1.3525 che avrebbe potuto attirare i prezzi in caso di superamento di 1.3540. Siamo ora tornati sulle resistenze di ieri, ancora valide ed attuali, che ci fanno pensare a possibili vendite di euro tra i prezzi attuali e 1.3630, con l’area passante per 1.3640 dove comincerebbe a delinearsi una situazione di studio per eventuali rialzi, con diversi livelli di attrazione per i prezzi ch rendono difficile l’operatività. 1.3650 ha retto molto bene, ma la vicinanza di 1.3675 che ha segnato un’inversione importante sulla correzione che stava avvenendo il secondo giorno dell’anno, fa sì che diversi ordini possano essere posizionati qui sopra. L’idea è quella di sfruttare comunque il livello di 1.3650 che se oltrepassato potrebbe portare al raggiungimento di 1.3675 dove i prezzi potrebbero fermarsi e tornare indietro (in questo caso un trailing di una decina di punti potrebbe essere appropriato) ovvero potrebbero rompere, nel qual caso potrebbe essere possibile attendersi tentativi di estensione verso 1.3720 e1.3745. Nel caso di realizzazione della discesa, un superamento a ribasso di area 1.3575 potrebbe riaprire le porte verso 1.3550 (estendibile fino a 40), oltre il quale potremmo assistere a step al raggiungimento di 1.3520 e 1.3490.
UsdJpy: nessuna operazione su UsdJpy ieri. Continua la congestione che potrebbe essere sfruttata per cogliere rotture a rialzo o a ribasso, da poter sfruttare con ordini oco sotto 104.60 o sopra 105.10, con l’idea che lavorare il cambio in limit sulle resistenze per assistere a discese verso i minimi di ieri utilizzando la rottura a rialzo come strategia difensiva, potrebbe non essere una cattiva eventualità da considerare data la presenza di livelli statici e dello stocastico orario in ipercomprato. Le medie ancora impostate a rialzo devono farci però stare attenti a eventuali interventi dei supporti a partire da area 104.80. Non dunque il miglior quadro tecnico da lavorare.
EurJpy: discesa e risalita per EurJpy, che potrebbe fornire delle opportunità per valutare vendite di euro sulle resistenze passanti tra 142.90 e 143.10 (ottimo R/R considerando che una rottura a rialzo di area 143.30 potrebbe portare a tentativi di salita a step verso 143.50 e 143.80. In caso di tenuta delle resistenze, il mercato potrebbe tentare delle discese con primi target passanti per 142.60 e possibili estensioni verso i minimi di ieri, che potrebbero indicarci la fine della corsa nel caso in cui lo stocastico orario dovesse entrare in zona di ipervenduto (se osserviamo un grafico orario vediamo come l’oscillatore abbia agganciato magnificamente i prezzi all’interno di quella che è una congestione compresa tra due aree di livello 1(statiche) o 2 (dinamiche) a seconda dell’interpretazione, ma poco cambia.
GbpUsd: ottimo il movimento della sterlina, che ha raggiunto 1.6500 dopo aver rotto a rialzo il livello di 1.6480 e che non ha esteso verso 1.6535 non avendo superato 1.6515. Non molto chiaro il quadro tecnico attuale, con i prezzi sopra i punti di supporto dinamici (rappresentati dalla media a 21 oraria) e statici, dati dai massimi precedenti, che potrebbero fornire spunti rialzisti per valutare eventuali continuazioni della salita che potrebbero portare i prezzi a visitare la parte alta del canale rialzista all’interno del quale ci stiamo muovendo. In caso di raggiungimento di queste aree, crediamo che i livelli ragionati ieri possano risultare ancora d’attualità con 1.6515 buona area di trigger per pensare ad estensioni verso 30/35. Per assistere a discese, crediamo che il mercato debba superare a ribasso l’area di 1.6430, con potenziali estensioni verso la figura ed eventualmente1.63 ¾.
AudUsd: le mancate discese della mattina sul dollaro australiano (che seguivamo su time frame orari) hanno portato a cogliere la formazione della divergenza rialzista che curavamo su un time frame a 4 ore, che ha portato i prezzi a correggere verso area 0.8900/10, area dove passavano i punti precedenti e la media a 21 a 4 ore (movimento molto piccolo da cogliere operativamente ma che tecnicamente si è arrestato esattamente dove ci aspettavamo, grazie alla presenza di livelli 3 ed 1 più importanti dal punto di vista delle resistenze rispetto al livello 4 (stocastico) che ha generato l’idea di acquisto. Rimanendo su questo time frame, la divergenza risulta ancora valida nel caso in cui i prezzi dovessero superare a rialzo l’area di 0.8925, con potenziali estensioni verso 0.8950, da seguire comunque fino a che l’oscillatore dovesse rimanere impostato a rialzo. Su un time frame orario invece, quello da valutare per la mattina, ci troviamo di fronte ad una potenziale figura a bandiera ribassista, con i prezzi sotto le resistenze statiche passanti per area 0.8910/20 e coincidenti con la media a 100. Una loro tenuta potrebbe portare a tentativi di ribasso che se dovessero superare area 0.8880 potrebbero portare al raggiungimento dei minimi da cui è partita la correzione rialzista ed in caso di buoni NFP a nuovi minimi.
Articolo redatto da Matteo Paganini
Chief Analyst DailyFX
Forex Capital Markets FXCM
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