Posso detrarre le spese dell'affitto nel 730? Guida e informazioni


Molte persone vivono in affitto e possono quindi detrarre le spese sostenute per pagare la rata di affitto.  Si ricorda che trattandosi di detrazioni, le spese sostenute per l’affitto danno diritto ad una riduzione dell’imposta lorda IRPEF già pagata allo Stato. In generale le spese dell’affitto devono essere documentate nei righi E71 e E72 della Sezione V del Quadro E.
Tuttavia per accedere alle detrazioni bisogna soddisfare certi requisiti, come reddito e prima casa.

Come e quanto si può detrarre per l'affitto?


Per quanto riguarda le differenti tipologie di detrazione per le spese sostenute per l’affitto si utilizzano i seguenti codici in colonna 1 del rigo E71:
  • codice 1 = Detrazione per gli inquilini di alloggi adibiti ad abitazione principale con qualsiasi contratto:

  1. 300 euro se il reddito complessivo non supera 15493,71 euro;
  2. 150 euro se il reddito complessivo è compreso tra 15493,72 e 30987,41 euro;
  • codice 2 = Detrazione per gli inquilini di alloggi adibiti ad abitazione principale con contratto «a cedolare secca»;

  1. 495,80 euro se il reddito complessivo non supera 15493,71 euro;
  2. 247,90 euro se il reddito complessivo è compreso tra 15493,72 e 30987,41 euro;
  • codice 3 = Detrazione per canoni di locazione pagati da giovani di età compresa tra i 20 e i 30 anni per abitazione principale (la detrazione spetta per 3 anni complessivi e l’abitazione deve essere differente dall’abitazione principale dei genitori);

  1. 991,60 euro se il reddito complessivo non supera 15493,71 euro;
  • Codice 4 = Detrazione per le spese sostenute dagli inquilini di alloggi sociali adibiti a abitazione principale (prevista per i soli anni 2014, 2015 e 2016)

  1. 900 euro se il reddito complessivo non supera 15493,71 euro;
  2. 450 euro se il reddito complessivo è compreso tra 15493,72 e 30987,41 euro;

  • Il rigo E72 è riservato alla documentazione delle spese sostenute per l’affitto di un immobile adibito a abitazione principale, da lavoratori dipendenti e assimilati. Il nuovo comune di residenza deve trovarsi ad almeno 100 chilometri di distanza dal precedente e, comunque, in un’altra regione. La detrazione spetta per i primi tre anni dal trasferimento della residenza. Se si perde la qualifica di lavoratore dipendente, il diritto alla detrazione viene meno a partire dall’anno d’imposta successivo. 

  1. 991,60 euro se il reddito complessivo non supera 15493,71 euro;
  2. 495,80 euro se il reddito complessivo è compreso tra 15493,72 e 30987,41 euro;
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