Broker forex e novità fiscali


Chi lavora ed opera sul forex dovrebbe essere aggiornato su tutte le normative che riguardano o possono toccare questo settore. A tal proposito dobbiamo segnalare 2 provvedimenti che riguardano o potrebbero riguardare il forex. Si tratta di provvedimenti datati novembre/dicembre 2013 quindi stiamo parlando di testi legislativi appena approvati e che hanno portato grande preoccupazione tra tutti i traders. Sui forum come al solito si sono scatenati veri e propri polveroni con interpretazioni errate e facili allarmismi.
In effetti certe normative sono davvero clamorose e se applicate in una certa maniera, possono diventare davvero svantaggiose per alcuni traders che operano sul forex: tuttavia le soluzioni ci sono e le troverete leggendo questo articolo.


 Abbiamo ben 2 provvedimenti da analizzare:

-Il primo riguarda chi è in regime amministrato, si tratta della Risoluzione n. 91/E del 12 dicembre 2013 dell’Agenzia delle Entrate. Il nuovo decreto legge stabilisce che gli intermediari, i quali applicano l’imposta sostitutiva sui redditi diversi di natura finanziaria nell’ambito del regime fiscale amministrato, sono tenuti al versamento di un acconto della medesima imposta nella misura del 100 per cento del totale dei versamenti dei primi undici mesi dello stesso anno, entro il 16 dicembre di ciascun anno.

Esempio: plusvalenza da 10mila euro, pago 2mila euro di tasse.
Con la nuova legge il broker dovrà pagare un acconto di altri 2mila euro che andranno in compensazione per i futuri 4 anni. 

La legge non esprime chiaramente chi deve pagare questo acconto, per cui alcuni broker (come Activtrades) hanno deciso di esercitare anche se in modo ancora non molto chiaro, il diritto di rivalsa sul cliente.
Poniamo il caso che questo acconto venga prelevato direttamente dal conto del trader.
Il problema più grave sorge nel caso in cui non vengano prodotte plusvalenze negli anni successivi. In questo caso è molto probabile che l'acconto vada perso, in sostanza si avrà pagato il 40% di capital gain al posto del 20. Detto questo è chiaro che, allo stato attuale, il regime amministrato non è più conveniente per il forex a meno che non troviate un broker che non pretenda di rivalersi su di voi per il pagamento dell'acconto, ma leggete bene tutte le clausole contrattauali, meglio non rischiare.

-Il secondo provvedimento riguarda i bonifici ricevuti dall'estero (normativa http://www.agenziaentrate.gov.it/wps...ovv+151663.pdf). La norma molto discussa sui forum di finanza prevede l'applicazione di una ritenuta a titolo di acconto del 20% sui bonifici esteri applicata in automatico dalla banca italiana:
- per i redditi di capitale indicati nell’articolo 44, comma 1, lettera a), del Tuir derivanti da mutui, depositi e conti correnti, diversi da quelli bancari;

- per i redditi di capitale indicati nel comma 1, lettere c), d) ed h), del citato art. 44;

- per i redditi diversi indicati nell’articolo 67 del Tuir, derivanti dagli investimenti esteri e dalle attività finanziarie di cui al primo periodo, che concorrono a formare il reddito complessivo del percipiente. In questo caso, gli intermediari residenti applicano una ritenuta a titolo d’acconto nella misura del 20% sulla parte imponibile dei redditi corrisposti per il loro tramite. Nel caso in cui gli intermediari intervengano nella riscossione dei predetti redditi di capitale e redditi diversi, il contribuente è tenuto a fornire i dati utili ai fini della determinazione della base imponibile. In mancanza di tali informazioni la ritenuta o l’imposta sostitutiva è applicata sull’intero importo del flusso messo in pagamento.

MarketMovers.it ha letto il testo della legge e ritiene che le transazioni finanziarie come il FOREX siano esenti da questo provvedimento.


Per concludere tuttavia, la soluzione migliore per chi fa forex sembra essere la seguente: broker italiano o estero in regime dichiarativo (se i bonifici di incasso arrivano da banca italiana ancora meglio.
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